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11-11-2023 Bracconaggio in Lombardia. Dimissioni immediate per il consigliere Bravo, Enpa: allo studio azioni legali.

 

L’Ente Nazionale Protezione Animali chiede le dimissioni immediate del consigliere regionale Carlo Bravo (FdI), vicepresidente dell’VIII Commissione (Agricoltura, Montagna e Foreste), denunciato dai Carabinieri per la contraffazione degli anelli di identificazione dei richiami vivi (uccelli usati dai cacciatori per “richiamare” con il canto le loro prede). La legge nazionale sulla protezione della fauna e sulla regolamentazione della caccia, la 157/92, vieta infatti di usare come richiami animali prelevati in natura, prevedendo che a tal fine possano essere utilizzati soltanto esemplari di allevamento, identificati tramite anelli inamovibili di metallo, che non possono essere contraffatti. 
Lo scorso luglio, con un emendamento alla legge regionale di assestamento del bilancio, fu proprio Bravo a far approvare una norma incostituzionale che, modificando la legge nazionale 157/92, autorizzava in Lombardia l’uso degli anelli di plastica al posto di quelli metallici. «In tale circostanza segnalammo che lo stravolgimento della norma nazionale sarebbe stato un regalo ai bracconieri e un incentivo alla caccia di frodo. Inoltre chiedemmo al governo di impugnare la legge regionale davanti alla Corte costituzionale; cosa che – dichiara Enpa - l’esecutivo filovenatorio guidato da Giorgia Meloni ovviamente non fece, contribuendo così ad una situazione di illegalità. Oggi i reati contestati a Bravo spiegano perché quella modifica normativa sia stata accolta con favore dal mondo venatorio». 
Ma le contestazioni che Enpa muove ai due consiglieri non sono solo di natura politica, dal momento che l’associazione ha dato mandato al proprio ufficio legale di valutare una possibile costituzione in giudizio contro Bravo. «Peraltro, il vicepresidente della VIII Commissione è egli stesso un cacciatore e questo fa sorgere il legittimo sospetto che, come lascia pensare la vicenda degli anellini, Bravo si possa trovare in una situazione di conflittuale rispetto al proprio mandato. E che egli, anziché tutelare gli interessi